Industria vitivinicola

L’ozono in cantina

L’utilizzo dell’ozono si è sviluppato notevolmente anche nell’enologia, dove il gas viene impiegato per la sanitizzazione e la detersione degli ambienti di produzione, delle superfici e dei contenitori (barrique, tini, bottiglie, cisterne inox) per l’imbottigliamento del vino.

L’ozono depura le acque e disinfetta le bottiglie pre-imbottigliamento in modo rapido ed efficace, senza lasciare residui tossici. In particolare la detersione riguarda la rimozione di materiale organico e inorganico che si accumula nel corso delle lavorazioni enologiche, ottenendo una perfetta pulizia di tutte le strutture in acciaio (inox, macchinari, etc.) e rendendo praticamente nuove le botti.

La sanitizzazione nell’industria vitivinicola distrugge i microbi formatisi sulle attrezzature che vengono utilizzate. La sterilizzazione delle macchine imbottigliatrici è di per sé una procedura complicata, in quanto molti punti sono difficilmente raggiungibili dai tradizionali prodotti chimici: per questo motivo vengono generalmente impiegati acqua calda, vapore e acido peracetico, che favoriscono la formazione di umidità e muffe, con il conseguente logoramento delle apparecchiature stesse. L’utilizzo di acqua iperozonizzata risolve radicalmente questo problema. Il lavaggio dei contenitori con ozono assicura la più assoluta disinfezione e una perfetta assenza di odori o sostanze residue nell’acqua e nell’ambiente di lavoro, allunga la vita delle barrique e migliora le qualità organolettiche e gustative del vino.

Per quanto concerne i sistemi CIP, alcune prove dimostrano una migliore efficacia sanitizzante dell’acqua ozonizzata rispetto all’uso dell’acido peracetico. Anche per le linee di imbottigliamento l’ozono ha un’evidente capacità di abbattimento della carica microbica, in tempi più brevi e senza la preparazione di soluzioni disinfettanti.

I vantaggi dell’ozono nell’industria vitivinicola